La Cltp è lo strumento attraverso il quale l’Agenzia consulta i “Portatori di interessi diffusi” sui temi principali del Trasporto Pubblico Locale e, in particolare in questa occasione, si occupa dell’adeguamento delle tariffe sia nell’ambito urbano che extraurbano, per il periodo 2023-2024. Quest’anno si è tenuta lunedì 24 luglio alle ore 11:00 in video conferenza. (Vedi la registrazione)
Aumenti delle tariffe da tempo sono già stati applicati in quasi tutte le principali città e province italiane ma a Brescia sono rimasti invariati per volontà dei Soci (Provincia, Comune di Brescia e 204 comuni, quest’ultimi senza responsabilità economica) da 5 anni nel caso dei servizi extraurbani e da ben 9 anni nel caso dei servizi di Area Urbana.
Il tutto in un quadro operativo definito dal Regolamento regionale, modificato nel 2022 con una deroga ai vincoli di uniformità di adeguamento percentuale a tutti i titoli che consente maggiore libertà nel differenziare le tariffe (es. tra biglietti di corsa semplice e tra abbonamenti).
Tutti questi anni senza aumenti dei TdV, sono stati resi possibili grazie al supporto massiccio del Comune di Brescia (nel 2022 mise di tasca propria 1,3 milioni di euro per evitare gli aumenti, oltre agli 8,5 milioni per la gestione del servizio di città e hinterland) e della Provincia che hanno così provveduto a compensare con risorse proprie il differenziale di ricavi dovuti ai Gestori in conseguenza al blocco dei prezzi a favore degli utenti.
In questo quadro va sottolineato che i proventi della bigliettazione contribuiscono ai ricavi dei gestori (per circa il 40%) e non transitano dall’Agenzia che invece sostiene i costi dei servizi (per l’equivalente di circa il 60%) grazie alle risorse del Fondo Nazionale Trasporti, Regione, Comune e Provincia.
All’aumento dei titoli di titoli di viaggio, pertanto, non è strettamente legato il miglioramento della qualità del servizio che potrà essere mantenuto solamente in presenza di maggiori risorse generali: infatti, per effetto dell’inflazione pagheremo di più i chilometri percorsi dai mezzi (negli ultimi 2 anni l’Agenzia ha perso indicativamente l’11 percento del potere di acquisto).
In questi giorni siamo pertanto chiamati ad affrontare il tema tariffario, nell’ambito di una riflessione più ampia, che riguarda:
L’Agenzia Tpl deve garantire l’equilibrio di bilancio e la ripresa dell’inflazione non viene compensata da un incremento di risorse, al contempo lo sforzo dei Soci è già al massimo.
La revisione tariffaria ipotizzata è calcolata in coerenza con le previsioni della Delibera Regionale (611/10.07.2023) che ha stabilito il valore di adeguamento base da applicare all’algoritmo di calcolo a cui si «dovrebbero» attenere le Agenzie lombarde per l’anno 2023/24.
L’indice varia da affidamento ad affidamento e la percentuale viene calcolata aggiungendo un secondo addendo connesso al grado di raggiungimento dei valori obiettivo associati agli indicatori di prestazione, assegnati dalle Agenzie alle Aziende di trasporto affidatarie ad inizio dell’anno tariffario.
Il meccanismo è tale per cui l’indice può essere ridotto fino alla metà, in caso di non raggiungimento dei valori obiettivo o aumentato fino a 1,5 volte il valore di alfa se vengono raggiunti tutti i parametri obiettivo.
Per l’anno 2023-24 il valore di riferimento è stato definito in 6,41%, e l’Agenzia di Brescia ha proceduto a calcolare l’adeguamento 2023 in forma differenziata tra servizi di Area Urbana di Brescia e servizi extraurbani, affidati ai Consorzi TBN e TBS. Ciò determina una dinamica diversa nei risultati ottenuti e nella definizione della percentuale di adeguamento.
Inoltre, non essendo stato applicato l’aumento tariffario negli anni precedenti (2021 e 2022 per gli urbani e 2019, 2020, 2021 e 2022 per l’extraurbano), la percentuale da attribuire ai vari affidamenti a partire dal 1° settembre 2023 dovrà includere l’effetto trascinamento dei periodi precedenti sopradescritti.
Il valore cumulato calcolato vale:
Secondo l’Agenzia del Tpl di Brescia diventerà prioritario in questo contesto il contrasto alla morosità, che si attesta mediamente tra il 25 e il 30% sul trasporto extraurbano, mentre è fisiologica e molto ridotta sull’Urbano. Un brutto lascito legato a cattive abitudini generate dalla sospensione dei controlli nel periodo Covid.
IL PRESIDENTE
GIANCARLO GENTILINI