Il Presidente dell’Agenzia Claudio Bragaglio ha tracciato un bilancio delle attività svolte nel 2017, anno in cui si è consolidato il trasferimento di competenze e compiti all’Agenzia in materia di programmazione dei servizi, questioni gestionali e aspetti tariffari.
Presenti in conferenza stampa anche il direttore Alberto Croce, il vice presidente Corrado Ghirardelli e la consigliera Michèle Pezzagno.
I fatti salienti che hanno caratterizzato l’esercizio 2017 hanno riguardato:
Partecipazione e attiva interlocuzione tecnica nei gruppi di lavoro regionali sui “costi standard” e i “fabbisogni di mobilità”
L’Agenzia ha partecipato attivamente alle attività dei Gruppi di lavoro istituiti dalla Regione per la definizione dei costi standard e dei fabbisogni di mobilità e ha formulato in diverse occasioni osservazioni e fornito contributi di natura tecnica.
Consideriamo che i decisori pubblici hanno la responsabilità di stabilire i livelli di servizio (cioè l’offerta di trasporto pubblico desiderata), come d’altronde sono chiamati a fare i Programmi di Bacino redatti dalle Agenzie in ciascun ambito di mobilità sub-regionale.
L’Agenzia ha rilevato che la quantificazione dei fabbisogni complessivi ottenuta nella fase più recente di analisi del Gruppo di Lavoro non rappresenta ancora in modo pieno l’effettiva esigenza di mobilità del bacino bresciano ma rispecchia solo la situazione attuale, in quanto essa è ottenuta a partire da indicatori che sono espressione della domanda o ad essa direttamente riconducibili (popolazione, pendolarismo, presenze turistiche, superficie antropizzata).
La conseguenza che ne deriva è che il “fabbisogno” di trasporto nel bacino resta ancorato al dato storico e non esprime le reali necessità di mobilità a mezzo del TPL; parallelamente, anche la dotazione di risorse economiche mobilitabile complessivamente dalla Regione rimane immodificata.
L’Agenzia reputa questo esito del tutto insoddisfacente in quanto non consente a diverse agenzie e agli Enti locali Partecipanti di sostenere reali politiche di sviluppo del TPL e, di fatto, rinvia al momento delle gare una teorica possibilità di ottenere una maggiore (ma necessariamente limitata) offerta di servizio, a parità di risorse.
Peraltro, i rilievi specifici che l’Agenzia ha sollevato nei riguardi della Regione si vanno ad accompagnare a quelli che sappiamo essere stati formulati anche da altre Agenzie e i cui contenuti in larga misura coincidono con le nostre segnalazioni.
2018: Il tema critico delle risorse a disposizione del sistema di trasporto pubblico
L’andamento complessivo del servizio sotto il profilo della frequentazione e dei ricavi tariffari mostra un andamento positivo. In particolare, questi ultimi, per quanto riguarda la parte extraurbana mostrano una leggera progressione; con riferimento ai primi 10 mesi dell’anno si registra +2,1% di introiti nel comparto Brescia Sud e +1,3% di ricavi sulla rete di Brescia Nord.
A fronte di questi dati positivi l’Agenzia esprime forte preoccupazione riguardo la continuità dei contributi pubblici assicurati finora da parte della Provincia, in relazione alle gravi difficoltà di bilancio e di liquidità che stanno caratterizzando la chiusura dell’esercizio corrente ma soprattutto che si stanno profilando per l’anno 2018 a venire.
Il livello di risorse assicurato dalla Provincia per sostenere la quota di contributi regionali venuta meno negli anni per effetto di riduzioni da parte della Regione e del Governo nazionale si è drasticamente ridotto nel tempo e rischia di essere ancor più ridimensionato nel 2018. Tale contributo ha finora consentito di procedere con limitati aumenti tariffari (nel 2015, parzialmente posposti al 2017) e riduzioni di servizio marginali. Se venisse meno renderebbe necessario intervenire in modo più robusto, oltre che con una ulteriore razionalizzazione delle linee anche attraverso un drastico ridimensionamento dei servizi festivi.
Resta aperto il tema della corretta contribuzione per la gestione del metrò automatico che è un vettore di trasporto che pur pienamente inserito nel sistema di offerta di trasporto pubblico del bacino di Brescia non ha ancora trovato un riconoscimento strutturale da parte di Regione in misura adeguata in termini di contributi, dato che i criteri che si stanno definendo a livello regionale non contemplano un riconoscimento specifico e adeguato per le nuove linee (bus, tram, metro che siano) come purtroppo sta succedendo nel caso del metrò di Brescia.
Ciò in relazione al fatto che il servizio svolto con il metrò automatico non viene valorizzato in termini di risorse se non molto parzialmente, in relazione al “meccanismo” di gradualità applicativa con cui è riconosciuto nel tempo (una limitata) quota parte del fabbisogno di mobilità attribuito al bacino di Brescia con i nuovi criteri.
Qui i dati relativi al sistema del TPL – riferimento anno 2016